L’Aquila nel medioevo
I quarti dell’Aquila

La suddivisione della città dell’Aquila nei cosiddetti “quarti” avvenne su iniziativa, nel 1276, di Lucchesino da Firenze che divise in quattro parti castelli, possedimenti e ville del contado, non solo dell’area cittadina.
Nel tempo si plasmò, fra gli abitanti, un forte e radicato spirito di appartenenza al proprio quarto tanto che, pur cambiando località di residenza all’interno della città stessa, si restava legati al vecchio castello di provenienza.
Ogni comunità costruì all’interno del quartiere una fontana, una piazza, una chiesa consacrata allo stesso Santo del Castello. Si stabilì che ogni quarto avesse la sua bandiera e solo più tardi i quarti si distinsero per i colori che anche oggi conosciamo.

Quarto di Santa Maria Paganica
Castelli del quarto:
Assergi, Aragno, Barisciano, Bominaco, Camarda, Caporciano, Civitaretenga, Collepietro, Filetto, Gignano, Navelli, Paganica, Pescomaggiore, Poggio Picenze, San Benedetto in Perillis, San Demetrio, Sant’Elia, San Giacomo, San Gregorio, San Nicandro, San Pio delle Camere, Tempera, Torrione.

Quarto di San Pietro a Coppito
Castelli del quarto:
Arischia, Barete, Cagnano, Cansatessa, Cascina, Zona Colle Pretara, Collebrincioni, Coppito, Forcella, Pettino, Pile, Pizzoli, Preturo, Pozza, Santanza, Santa Barbara, San Marco, San Vittorino.

Quarto di Santa Giusta
Castelli del quarto:
Bagno, Civita di Bagno e frazioni, Bazzano, Beffi, Campana, Fagnano, Fontecchio, Fossa, Goriano Valli, Monticchio, Ocre, Pianola, Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio, Sant’Eusanio Forconese, Stiffe, Tione, Torretta, Villa Sant’Angelo.

Quarto di San Marciano
Castelli del quarto:
Contrada Cavalli, Civitatomassa, Genzano di Sassa, Lucoli, Zona Palazzo di Giustizia, Rocca di Corno, Roio e frazioni, Scoppito, Tornimparte, Vigliano, Zona Vetoio, Zona Rivera.